PIETRO THOUAR
RACCONTI POPOLARI
Le Tessitore. — Una madre. — Una passeggiata pei borghi di Firenze. —Il buono e il cattivo per tutto. — Il mugnajo di Vallecchia.
NUOVA EDIZIONE
ILLUSTRATA DA E. MAZZANTI
FIRENZE
FELICE PAGGI LIBRAIO-EDITORE
Via del Proconsolo
1889
Proprietà letteraria dell’editore Felice Paggi.
Tipografia di Cesare Moder, Via del Presto, 4.
Ristampando nella nostra Biblioteca Scolastica i Raccontipopolari di Pietro Thouar, li abbiamo adornati diillustrazioni fatte opportunamente disegnare, li abbiamoarricchiti di alcune noterelle compilate nell’intento dichiarire qua e là il testo, di ricordare località che oggipiù non esistono perchè hanno dato luogo al riordinamentoed all’abbellimento di Firenze, di spiegare il significatodi qualche vocabolo fuori d’uso, o proprio delvernacolo fiorentino.
I libri del Thouar non invecchiano; spirano anzi freschezzaperenne, e i racconti in questo volume compresisono storie dalle quali il nostro popolo può sempre ricavareutili insegnamenti. Quando furono la prima voltapubblicate le Tessitore, che sono pagine d’interesse altamentesociale, Giuseppe Giusti, testimone non sospetto,come quegli che da qualsivoglia adulazione dignitosamenteaborriva, scriveva al suo caro Pietro: «Felicechi ha saputo e potuto mantenersi un cuore così buono,come ci vuole a scrivere quel libro. Credi che tu mi haifatto fare l’esame di coscienza e l’atto di contrizionealmeno dieci volte. Mi duole di doverti dire che nonavrai lettori quanti ne meriti, se per lettori s’intendedire persone che sappiano valutare un libro. Ma non ti{-006}fermare per questo; verrà un tempo che questi scrittisi faranno sentire pienamente.»
Pietro Thouar compendia in sè un’esistenza spesatutta per il bene della gioventù, per il progresso moralee civile del popolo, per il trionfo della verità edella giustizia, per l’avvenire della grande patria italiana;dalla lettura di queste sue narrazioni l’animaesce migliorata, consolata, commossa da dolce pietà,non straziata nè abbattuta da luttuose e tetre storie;perchè la pittura della virtù, ne’ suoi scritti, a quella delvizio sopravanza; ed egli voleva che i virtuosi esempiavessero valore di correggere e di edificare.
Con uno stile piano, scorrevole, stile in cui il Thouarfu eccellente maestro, e che ha servito a tanti di lezione,egli osservava i costumi e tentava di rigenerarele plebi; studiava i bisogni del popolo e lo istruiva; lavita del povero e dell’artigiano era un libro in cuispesso egli apriva le pagine, non di rado piene di lagrimee di dolore, e da quelle traeva argomento adeducare la gioventù.
Non aggiungiamo parole a raccomandare la nuovaedizione; il largo smercio, che trovano nel favore delpubblico i nostri volumi, ci ha concesso, nonostante imiglioramenti introdotti in questo, di ridurne il prezzodella metà.
Firenze, maggio 1888.
L’Editore.