ALCIBIADE,LA CRITICA E IL SECOLO DI PERICLE
LETTERA
DI
FELICE CAVALLOTTI
A
YORICK FIGLIO DI YORICK
MILANO
TIPOGRAFIA FRATELLI RECHIEDEI
1874
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Caro Yorick figlio di Yorick,
Difendono i ministri i loro spropositi, difendono ifilosofi le loro utopie, difendono le mamme i loro mostricini,possono ben difendere gli artisti i loro lavori,fossero anche aborti delle Muse.
E poiché sono venuto nella idea di rispondere allecritiche da varie parti piovute sul mio povero Alcibiade;e bisognava pur trovare qualcuno a cui parlareper tutti — come a suocera veneranda, perchè le nuorepudiche della critica intendano, — ho pensato chequest'uno potevate benissimo essere voi.
Ciò per parecchie ragioni: delle quali salto subitosubito, di piè pari, la prima — perchè dovrei discorreredella bacchetta di direttore che voi tenete datempo con diritto incontestabile nell'orchestra, un po'scordata, della critica giornalistica italiana. Ora quida un lato sdrucciolerei ne' complimenti, e in fattodi complimenti, io mi dichiaro confratello degli orsidelle caverne di Berna e del Pessimista dell'Arte Drammaticadi Milano; dall'altro forse nelle scortesie, enel lodare il direttore non vorrei offendere i violinidi spalla.
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Un'altra ragione riguarda me. — E questa lasciatemelapigliar dalla lunga.
La vita dell'arte, come quella della politica, non èstata per me tutta rose. In politica ho avuto addossoi nemici di partito; in arte — oh in arte, assai di peggio:ho avuto addosso i critici imparziali. Voi nonimmaginate che spaventosa parola sia questa per ipoveri autori. In arte, si sa, è valuta intesa, non cisono, non ci possono essere partiti, nè simpatie odantipatie partigiane: la legge di Solone che voleva icittadini partigiani per forza, pena l'infamia, nella repubblicadelle lettere, si sa, non ha corso; qui, nonsi parla, non si scrive, non si giudica che per semplice,solo, purissimo amore dell'arte. L'amore dell'arteha messo al mondo in un solo parto i genj abortiti,gli autori fischiati — e i critici severi ma imparziali.E poichè l'amore, per legge di natura, quanto più ècontrastato ed infelice, tanto più ne' contrasti s'accendee s'inasprisce, così questo amor divino dell'arte rendeterribili coloro a cui l'arte ha negato le sue carezze. Conuna abnegazione feroce, resa tale dal loro amor disperato— essi servono le caste Pimplee da cui furono messialla porta. Appollajati lì sull'uscio che non possonovarcare, se ne sono costituiti i portinaj e ne vietanoagli altri o ne fanno pagar caro l'ingresso. Ributtatidalle vergini divine, si son fatti custodi inesorabilidel loro onore. Controllano i doni, le primizie, le vivande,le offerte votive — drammi o commedie, romanzio poemi — che ad esse vengono recate; non lascianopassare le indegne o nocive alla salute; i temerarjofferenti castigano; e siccome l'amoroso zelo li fa rigorosi,così nocive od indegne trovano quasi tutte; egiù botte da orbi ai fedeli che portano la roba, mentre,frattanto, alle divine fanciulle per troppo amorenon lasciano arrivare in tavola più niente — e lepoverette r