STORIA
DI MILANOTOMO III.


STORIA
DI MILANO

DEL CONTE

PIETRO VERRI

COLLA CONTINUAZIONE

TOMO III ED ULTIMO

MILANO
PRESSO IL LIBRAIO ERNESTO OLIVA
Contrada de' Due Muri, N. 1044
1850

[5]

CAPITOLO XXIII.Vicende infelici de' Francesi. Francesco II Sforza riconosciutoduca di Milano. Venuta in Italia di FrancescoI re di Francia, ed assedio di Pavia.

(1519) L'odioso governo che il Lautrec faceva dello Statodi Milano aveva fatto emigrare un buon numero di cittadini,o per sottrarsi alla violenza o per aspettare un migliortempo, sotto un meno arbitrario governo. GirolamoMorone, il quale era l'âme de toutes les intrigues, et levéritable chef des mécontens[1], dispose che questi esulimalcontenti si radunassero in Reggio di Lombardia, cittàche allora era posseduta dal papa, e quest'adunanza aveaper oggetto l'espulsione de' Francesi dall'Italia, e lo stabilimentodella casa sforzesca sul trono di Milano, col riconoscereper duca Francesco, duca di Bari, fratello del ducaMassimiliano e figlio del duca Lodovico Maria. Per comprenderequali apparenze vi fossero da concepire quest'idea,conviene dare un'occhiata alle combinazioni politiche generalidi que' tempi. L'imperator Massimiliano avea terminatala sua vita il giorno 12 di gennaio 1519, e, malgradogli uffici della Francia, era stato eletto imperatore il re diSpagna Carlo, il qual rese poi nelle serie de' Cesari famosoil suo nome di Carlo V. Questo monarca, nel vigore del ventesimoanno dell'età sua, favorito dalla natura d'un animoattivo, elevato, passionato per farsi un nome, favorito dallafortuna, che gli avea dati i regni delle Spagne, quei delle dueSicilie, la Fiandra, l'Olanda e gli Stati della Germania; questoimperatore potente, appena innalzato al trono cesareo,rivolse lo sguardo all'usurpato dominio di Francesco I nel[6]milanese, feudo imperiale, dominato dal re senza investiturao dipendenza dall'Impero. Nella Germania le nuovedottrine di Lutero s'andavano spargendo; già varii sovranile proteggevano; e correva rischio il papa di perdere deltutto la Germania, se Carlo V, vigorosamente opponendosi,non avesse posto al bando dell'Impero il promotore de' nuovidogmi, il quale «sarebbe stato facile, dandogli qualche dignitào qualche modo onesto di vivere, di farlo pentire deglierrori suoi», dice il Guicciardini[2], se il cardinalGaetano, legato apostolico, colle ingiurie e colle minaccenon l'avesse spinto al disperato partito che prese dappoi.Il papa per questo gravissimo oggetto della Germania aveabisogno di tenersi amico l'imperatore. Il papa non perdevadi vista Ferrara, Parma e Piacenza, e, collegandosi conCarlo V per discacciare i Francesi da Milano, otteneva distaccare nuovamente dal ducato di Milano queste due città,già usurpate da Giulio II, e di consegnare il rimanente delducato a Francesco Sforza. Secretamente si andava concertandola lega fra Carlo V e Leone X. Francesco Sforza stavasenea Trento. L'imperatore gli assegnò centomila scudi,ed ottantamila gliene assegnò il papa, colle quali sommepotè assoldare degli Svizzeri, a ciò aiutato dal car

...

BU KİTABI OKUMAK İÇİN ÜYE OLUN VEYA GİRİŞ YAPIN!


Sitemize Üyelik ÜCRETSİZDİR!