Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.
DI
J. C. L. SIMONDO SISMONDI
delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,
dei Georgofili, di Ginevra ec.
Traduzione dal francese.
TOMO III.
ITALIA
1817.
STORIA
DELLE
REPUBBLICHE ITALIANE
Continuazione del regno di Federico II. — Guerradella Lega lombarda controquesto imperatore. — Viene depostodal papa nel concilio di Lione.
1234 = 1245.
Non erano appena passati sessant'annidopo il trattato convenuto inVenezia tra le repubbliche lombarde el'imperatore Federico Barbarossa, cheuna nuova guerra si riaccese nella stessacontrada fra la medesima lega lombardae Federico II, nipote del Barbarossa.Apparentemente sembrava provocata daglistessi motivi che avevano dato luogoalla precedente guerra; e se da un latopretestavansi le antiche prerogative dell'Impero,[4]facevansi risonare dall'altrabanda i diritti de' cittadini e la riconosciutaindipendenza delle città. Nel tredicesimosecolo, siccome nel dodicesimo,la Chiesa non tardò a dichiararsi la protettricedelle repubbliche ed a ferirepiù gravemente l'imperatore colle armispirituali. Si confondono facilmente i dueFederici, le due leghe lombarde, le duelunghe contese tra l'autorità reale e lalibertà.
Queste due guerre sono per altro distinteda due importantissime differenze.Era la prima necessaria; perchè, rispettoalle città, trovavansi compromessi i loropiù preziosi diritti, il loro onore, la stessaloro esistenza. La seconda poteva facilmenterisparmiarsi, se l'insidiosa politicadella corte romana non avesse accesa etenuta viva la discordia, e se ai Lombardinon avessero ispirata troppa fidanza leloro ricchezze, e troppo orgoglio il sentimentodella propria forza. E siccomei motivi della guerra furono meno puri,n'ebbero altresì meno onorevoli risultamenti.Spiegando lo stesso coraggio e lastessa costanza del precedente secolo,ed adoperando maggiori forze, granparte delle repubbliche d'Italia non respinserol'autorità imperiale, che per[5]cadere sotto il giogo della tirannia. L'illimitatopotere dei capi di parte, fattisovrani, subentrò in molte città al legittimoe moderato potere del monarcacostituzionale.
Gregorio IX che appena fatto papaaveva date così luminose prove del suoviolento carattere e della sua parzialità,scomunicando Federico, erasi posto relativamentea questo principe nella più difficilesituazione. L'imperatore regnava senzarivali in Germania, e poteva al bisognolevare in queste contrade formidabili armate;ma preferendo all'aspro climadella Germania i suoi regni della Pugliae della Sicilia, vi faceva l'ordinariasua residenza; e per tal modo trovavasi,per così dire, alle porte di Roma; inoltreegli si era assoggettati que' b